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Hanno infangato (che lo facesse quel
delinquente e porco di Moggi era da
aspettarselo) una delle persone più
pulite e di alto profilio morale che io
abbia mai avuto l'onore di conoscere.
Hanno infangato il nostro CAPITANO, la
nostra bandiera, il nostro mito. ONORE A
TE CARISSIMO GIACINTO.
Mettere sullo stesso piano, se non più
giù, quella splendida persona del signor
FACCHETTi con quell'avanzo di galera di
M...oggi!!!
Che errore dottor Palazzi!!! Sicuramente
Dio nel giorno del Giudizio non la
interpellerà nel caso dovesse avere
qualche dubbio.
Si rimane sgomenti e senza parole di
fronte a queste brutture giuridiche. Ma
ciò che fa rivoltare gli animi e le
nostre coscienze è che con la
pubblicazione di certi atti si da la
possibilità a imbroglioni di
professione, a gente abituata a vivere
di malaffare di vomitare contro chi
tutta la vita è stato un esempio di
onestà e di lealtà.
Purtroppo allo schifo non c'è mai fine,
e noi interisti dobbiamo sopportare
tutto questo? Bisognerebbe organizzare
una sfilata interminabile sotto gli
uffici del signor Palazzi....oserei dire
un esodo tipo finale di Coppa Campioni a
Madrid. Sono sicuro vinceremo una Coppa
ancora più ambita, ancora più bella. La
coppa che Giacinto ha sempre tenuto
sollevata nella sua vita. LA COPPA
DELL'ONESTA'. Questo al nostro CAPITANO
glielo dobbiamo.
Sono sicuro che mai come questa volta il
nostro Presidente si batterà perchè
quest'onta venga cancellata al più
presto.
Dottor Moratti ci indichi la strada e
noi la seguiremo. Questa partita
dobbiamo vincerla, vale più di mille
scudetti, vale più di mille coppe. Vale
il significato di essere INTERISTI nel
cuore com'era il nostro Giacinto. Caro
don PEPPINO dove sei? Quanto ci manchi
ora!!!
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Giù le mani da Facchetti. E d'altra parte, come si può toccare
un "angelo"? È un rombo di tuono quello di Gigi Riva, capocannoniere azzurro di
tutti i tempi e compagno di squadra di tanti giorni in nazionale. "Ho vissuto
con Facchetti cento e piu' partite in azzurro, io attaccante e lui capitano.
Giorni belli e meno belli - ricorda al telefono con l'ANSA - ma comunque con
una costante: Giacinto era una persona straordinaria, pulita, onesta. Per noi
tutti era un esempio, un punto di riferimento costante, era il nostro angelo".
Per questo ora che ha letto le motivazioni di Palazzi che accusano l'Inter e
sopratutto il suo presidente di allora di illecito sportivo, Riva ammette: "Mi
verrebbe voglia di spaccare tutto, dalla rabbia". "Chiunque abbia conosciuto
Facchetti - prosegue l'ex attaccante del Cagliari - sa che era un uomo vero.
Non lo vedo nella veste di chi parla con gli arbitri per condizionarli. Tutti
quelli che parlano di lui ora farebbero bene e stare zitti, perché Giacinto era
un semplice e un onesto e merita rispetto". Non mette in dubbio la relazione
del procuratore federale, Riva ma la sua 'ratio' e le conclusioni. "Forse un
giorno lo capirò, ma ora davvero non riesco: che senso ha tirar fuori una
questione se è prescritta, e tirare in ballo una persona morta, che non può
dire la sua?". Non si tratta di una difesa d'ufficio, considerate le storiche
battaglie pro Cagliari di Riva. "Il dominio delle grandi squadre c'è sempre
stato, è sempre stato così - ricorda - Quando andavamo a giocare in casa della
Juve, del Milan, dell'Inter, l'arbitro a noi del Cagliari dava del tu, agli
avversari sempre un rispettoso 'lei'. Però alla fine vincevamo noi... ".
Immaginare Facchetti che prova a condizionare gli arbitri è esercizio
impossibile, per Riva: "Non dico che non telefonasse, é in quegli atti: ma non
è possibile che Giacinto lo facesse per condizionarli. Tanti altri ce li vedo,
ma lui davvero no - la conclusione -. Ha dedicato una vita allo sport e alla
nazionale, e tutti quelli che l'hanno conosciuto sanno chi era Giacinto. Un
uomo vero. Sentire certe cose fa davvero rabbia
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