Ora siede sul trono dell'Eternita'. Giacinto Facchetti ci ha lasciato troppo velocemente per non confondere, in questi attimi, il dolore e la rabbia, il senso di ingiustizia e la preghiera. Ci ha lasciato dopo aver giocato, con determinazione e stile, l'ultima partita, spinto nel campo del dolore da un destino nascosto, improvviso, bastardo. L'atleta, nella testa e non solo nel fisico, nella morale e nei riti di una vita quotidiana all'insegna della lealta' e dello sport, ha lasciato il posto all'uomo di 64 anni sorpreso, colpito, ferito, ma non vinto. Ha stretto i denti, ha combattuto sorretto dall'affetto dei suoi cari, di Massimo Moratti, di tutta l'Inter e di tutti gli interisti, mai abbandonato dagli amici che aveva, che ha, che lascia attoniti, storditi, in Italia e nel mondo.

Il 4 settembre 2006 ci ha lasciati il 19mo presidente della storia dell'Inter, il campione nerazzurro e azzurro, 476 gare con l'Inter,  94 presenze con la Nazionale, di cui era il capitano, indimenticato e indimenticabile, il dirigente italiano stimatissimo in tutto il mondo, il marito, il padre, il nonno, l'amico. Ciao Giacinto

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