PRIMO  TEMPO  IN  MASCHERA

INTER-MANCHESTER 0-0

Tutto rimandato all'11 marzo...la partita tanto attesa da piu' di due mesi ha dato come responso parziale uno 0 a 0 che ,sinceramente, alla fine del primo tempo avremmo anche sottoscritto. E questo perche' la prima parte della gara e' stata caratterizzata da un sorprendente timore reverenziale che avrebbe giustificato qualsiasi altra squadra ,non noi. C'e' da dire che il Manchester e' pur sempre la squadra campione del mondo,e che la storia insegna che nei primi 20 minuti questa compagine  e' un rullo compressore. Quello che ci rende perplessi ,pero',e' la scelta di Rivas,cosi' come l'assoluta fiducia in un Muntari al limite dell'imbarazzante. Evidentemente ci saranno state delle buone ragioni per sostenere l'uno e l'altro,e,in fondo,il risultato di 0 a 0 forse favorisce piu' noi ,confermando ,quindi,la teoria di Mourinho,che sostiene l'importanza di non subire gol in casa. Ed e' a questo punto che entra in gioco il portiere piu' forte del mondo,che salva il risultato e si prenota,lui,per il pallone d'oro...   D'altra parte c'e' un secondo tempo nel quale abbiamo giocato come sappiamo e cioe' piu' veloci,piu' asfissianti nel pressing,piu' determinati,ed il Manchester ha subito praticamente un assedio .Ordunque siamo ottimisti e fiduciosi...partiamo da questo convincente secondo tempo e dal fatto che fuori casa siamo piu' incisivi ...E non fate quella faccia...allegriaaaaa....

Erody

Il bivio

Inter - Manchester United 0-0. Champions League. Ottavi, A.

Ho cercato di vivere questa partita col massimo del distacco emotivo consentito ad un tifoso, seppure sui generis, quale sono. Ovvero cercando di attenermi solo all'aspetto del confronto, del semplice paragone tra l'Inter attuale (capolista solitaria, in buono stato di forma e di mente) e l'elite dell' attuale calcio mondiale.

Ahime', l'Inter. -dispettosa come solo lei sa essere-, mal si presta a questo genere di osservazioni. Per cui adesso il rischio e' veramente quello di definire un miracolo l'essere riusciti a portare indenni lo 0-0 a casa.

Ne', temo, a cio' possa servire la gara di ritorno, gravata come sara' dall'impellenza del risultato e dalla volonta' dell'avversaria non gia' di giocare una partita -come ha fatto ieri-, bensi' di vincerla.

E' andata come tutte le altre volte, in definitiva. Una starna sindrome si impadronisce dei nerazzurri ogni qual volta si mette il naso in una competizione extra-confini.

E non mi riferisco a quel torneo di comparse messo su a soli fini televisivi, che si disputa da settembre a dicembre, bensi' alla Champions League vera e propria, che inizia dagli ottavi.

Abbiamo anche un "indicatore", una specie di bussola: cosi' come il medico tasta il polso dell'ammalato per conoscerne le condizioni, il tifoso testa la prova di Ibrahimovic per sapere dove si trova.

Credo sia ingeneroso comunque analizzare le singole prestazioni, -alcune in verita' veramente scadenti-: se perfino un cervello acuto come Cambiasso ci ha messo un tempo a capire come girava...qualcosa deve pur significare.

Per una volta, quindi, abbiamo giocato a fare lo "sparring partner": abbiamo opposto una discreta resistenza agli "affondo", cercando di impensierire l'avversario, pur dandogli modo di ripassare tutto il repertorio, in vista del match vero e proprio che andra' in scena all'Old Trafford.

Non che non lo si sapesse: Il Manchester United e' leggermente campione d'Europa e del Mondo in carica; e' capoclassifica nel piu' autorevole torneo nazionale del Mondo; nelle sue fila gioca l'attuale Pallone d'oro e lo allena il decano degli allenatori mondiali.

Cio' nonostante, se solo avessimo offerto una prova all'altezza del nostro attuale standard, ora saremmo qui a complimentarci per l'essere riusciti, per una volta, ad essere al livello dei migliori, ben piu' concretamente di quanto il risultato -bugiardo- non dica.

La tentazione di cominciare a parlare di fallimento e' forte ma non dobbiamo caderci. A prescindere dal fatto d'essersi imbattuti nel "numero uno" infatti, il dato oggettivo e' che non abbiamo ancora una squadra attrezzata per questa competizione. Almeno nel senso di "vincerla". Ne' a livello dei singoli, ne' di gioco, ne' di mentalita'.

Quello che c'e', pero', basta e avanza per vincere il campionato. Soffiandolo a chi darebbe qualsiasi cosa pur di riuscirci. Agli stessi che, affilando le armi a loro disposizione, scateneranno l'offensiva finale non appena l'arbitro avra' fischiato la fine dell'incontro all'Old Trafford.

Mi sembra inutile-ma lo faccio ugualmente-, aggiungere che sarei felicissimo di essere smentito dai fatti. Ma i pericoli sussistono e sono reali. Superare il Manchester servirebbe solo a spostarli in avanti nel tempo. L'anno scorso il giochino stava quasi per riuscire, non scordiamocelo.

E adesso?

E adesso c'e' un bivio: o si gioca "La Madre Di Tutte Le Partite" e con un po' di fortuna si riesce a segnare almeno un golletto, sperando contestualmente in una giornata di scarsa vena dei Red Devils, oppure si torna a casa anche stavolta.

A rivincere il campionato.

Veleno61 

 

DALLA SCALA DEL CALCIO

INTER VS MANCHESTER U. 0 - 0
Scritto da | Andrea - Mercoledi' 25 Febbraio 2009

Il tragitto per le grandi vittorie non e' mai facile, soprattutto se ti chiami Inter ed hai alle tue spalle una storia tanto gloriosa quanto sfigata e un po’ perdente. Ma l’Inter se la gioca con tutti, anche con i Campioni d’Inghilterra, d’Europa e del Mondo in carica (non il Casalpusterlengo che affrontera' il Milan in Coppetta UEFA se passasse il turno). Tutti attendevano l’andata per capire se questo spettacolo sarebbe stato una tragedia per i tifosi interisti, oppure una commedia dal lieto fine. La prima meta' giocata ieri sera alla Scala del Calcio di San Siro ha lasciato il dubbio ancora a tutti, come un film in cui la trama non e' ancora ben comprensibile alla fine del primo tempo. C’e' di certo che nessuno lo vuole perdere come spettacolo, tanto che ieri sera una marea di gente nero-azzurra riempiva ogni buco degli anelli di San Siro, riuscendo perfino a zittire i tanti tifosi dei Red Devils che nonostante provassero a cantare, non venivano sentiti dalla massa della Curva che sentiva solo i propri cori e i propri cuori battere all’impazzata.

 


Il primo tempo sembra mettere sulla retta via tutti i tifosi non interisti d’Italia: tranquilli, l’Inter va incontro all’ennesima Caporetto europea, il Manchester li sta schiacciando. Ed in effetti cosi' e', una prima frazione in mano agli inglesi che premono e trovano pero' sulla loro strada uno strepitoso Julio Cesar, sempre piu' portiere numero 1 al Mondo (con tutto il rispetto per Buffon), ed anche un incredibile Santon, che a 18 anni appena compiuti e dopo un inizio tentennante (anche perche' poco aiutato da un inguardabile Muntari), sfodera una prestazione da veterano, chiudendo la porta in faccia in piu' di un’occasione a Cristiano Ronaldo e Berbatov, prendendo falli importanti e provando anche a fare il Maicon della situazione attaccando in velocita' gli avversari, seppur la sua manovra offensiva sia ancora troppo prevedibile (finta di cross mancino, per poi rientrare sul destro). E’ gia' l’idolo della Nord.
La ripresa invece cambia le carte in tavola dei gufi perche' i ragazzi prendono un po’ il toro per le corna e provano finalmente a fare loro la partita. Il match si accende, occasioni nero-azzurre alternate a contropiedi dei diavoli rossi, urla di gioia strozzate e sospiri mozzati sugli spalti. Alla fine pero' la situazione non cambia, e la partita finisce 0 a 0. Ibra VS Ronaldo finisce con un pareggio, tendente pero' verso il portoghese che almeno sui calci piazzati s’e' reso pericoloso, mentre Ibra se l’e' dovuta vedere con un certo Rio Ferdinand a sportellate, seppure in generale non si sia comportato malissimo. Tutto rimandato, per capire la vera trama dello spettacolo dovremo attendere il secondo atto, a Manchester, allo Stadio dei Sogni per noi interisti, quello che potrebbe farci salire a due passi dal paradiso, come a due metri dall’Inferno.

Julio Cesar: 8 Le sue parate sono oro, valgono quanto gol se non di piu'.
Miacon: 6 buona partita in difesa con il Capitano ad aiutarlo sempre, in attacco pero' manca troppo.
Rivas: 5.5 Ha paura di sbagliare, e sbaglia. Facciamolo crescere
Cordoba: 6.5 Entra e la difesa rischia meno, ha esperienza.
Chivu: 6+ A volte rischia troppo nell’impostare, e subisce Berbatov, ma comunque c’e'
Santon: 7.5 Mezzo punto in piu' per la giovane eta', ma se continua cosi' e' il futuro dell’Italia e non solo dell’Inter.
Zanetti: 6.5 Lottatore nato, aiuta in difesa sempre, manca pero' nell’aiuto davanti, forse gli si chiede troppo.
Cambiasso: 7 Ruba, riparte, chiude, si allarga. Imposta. Lo vorrebbe chiunque uno cosi'
Muntari: 5 E sono buono. Sbagli tutti i passaggi possibili e tutti i cross immaginabili, solo come randellatore e' utile.
Adriano: 6 Lotta, fa a spallate con tutti, tiene palle ma e' sempre spalle alla porta, l’unica volta che non lo e' sbaglia.
Ibrahimovic: 6 La sua sfida con Ronaldo la perde, ma puo' rifarsi. Lotta con tutti ma e' poco incisivo in area avversaria.

 

 

 

Inter-Manchester, il gioco delle parti

I nerazzurri "all'inglese" ce la possono fare

Andrea Saronni

Un'era calcistica fa, quando sulla panchina attualmente occupata da Jose Mourinho era seduto Helenio Herrera, l'Inter scrisse contro il Liverpool una delle pagine piu' gloriose della sua storia. Tre a zero in un San Siro stracolmo, i grandi Reds piegati dall'arte di Corso, dalla furbizia di Peiro', dal contropiede fulminante acceso da Mazzola e concluso dall'indimenticato Giacinto Facchetti.

Arte, furbizia, contropiede. Tre ingredienti di quello che viene definito, da sempre, il calcio all'italiana, via di intendere e interpretare il pallone spesso e volentieri sofferta dagli inglesi, una via capace di smontare il loro gioco fatto di corsa, di potenza, di "stamina". E proprio pensando alla tradizione, al retaggio che viene dalla storia del calcio Inter-Manchester United sara' una partita del tutto particolare, oltre che tremendamente affascinante: lo sara' perche' le parti, nell'anno di grazia 2009, si invertono.

Chi ha visto i Red Devils sabato contro il Blackburn, non puo' non essersi accorto che le fasi di sofferenza della corazzata guidata da Sir Alex sono corrisposte ai momenti di pressing, aggressivita' e grande corsa degli ospiti, affondati solo, alla resa dei conti, dal piede fatato di Cristiano Ronaldo. Lo United, benche' strabordante di qualita', non e' squadra statica e pensante, sia chiaro. Non e' il Milan, per fare un esempio "italiano". Ma e' indubbio che a livello di chili e di muscoli, il centrocampo dell'Inter, coadiuvato dal martello Maicon, potrebbe mandare in apnea quello del Manchester, tra l'altro privo del suo giocatore piu' giovane e prestante, Anderson. La via dell'impresa passa necessariamente da una serata da vivere all'inglese, giusto per continuare con gli stereotipi. La fisicita' su cui i nerazzurri hanno costruito gran parte delle loro fortune deve venire fuori nella sua interezza: attenzione, pero', a non fare la fine di quel Liverpool concedendo a Cristiano Ronaldo di esprimere la sua arte e soprattutto a tutto il Manchester di sviluppare contropiedi che con gente del calibro di Rooney, Berbatov, Tevez potrebbero avere effetti disastrosi per Julio Cesar. Da sfruttare anche il lato sinistro dell'attacco, presidiato -se Ferguson confermera' le scelte degli ultimi tempi- dal 18enne Rafael Da Silva: prospetto interessantissimo, ma molto tecnico e piuttosto leggerino. Un Adriano versione derby potrebbe essere la carta che spariglia gli equilibri: e Mourinho, in questo senso, ha sottolineato in tempi non sospetti l'importanza dell'Imperatore nell'economia del doppio scontro con i campioni del mondo.

Certo, al tecnico e alla squadra mancheranno il cervello e i muscoli di Walter Samuel. Ma se proprio bisognava pagare un tributo alla sfortuna, meglio sacrificare un difensore, benche' importante come il "muro" argentino. L'Inter di martedi' dev'essere piu' inglese degli inglesi, quasi rugbistica, un'Inter da "kick and run", calcia e corri. E possibilmente segna, soprattutto.

 

 

 

22 febbraio 2009

 

Febbraio 25, 2009

Nulla di fatto, tutto rimandato.

 

Se uno venisse da marte e accendesse la tv penserebbe che l’Inter ieri abbia perso 4-0 e che il passaggio del turno sia lontano anni luce dalle nostre possibilita'.

Potrebbe.

Potremmo perdere, senza dubbio, ma credo che l’Inter sia anche capace di poter fare un 1-1 a Manchester. Ieri il Manchester si e' dimostrata la squadra piu' forte del mondo , non fosse altro che per l’organizzazione di gioco dimostrata, vero che il primo tempo ci hanno messo sotto, ma e' anche vero che nella ripresa siamo stati meglio noi di loro senza aver comunque fatto nulla di trascendentale, ne e' comunque scaturito quello che si dice pareggio giusto,  ovviamente trasformato in debacle interista dai soliti noti televisivi.

Meglio loro? forse si ma un pochino… io l’1-1 non lo vedo un miraggio, non so voi…

Ci manca la grande vittoria che ci sblocchi e che ci elimini tutte le seghe mentali che abbiamo.

Si vede lontano un miglio che siamo troppo tesi in occasioni come queste, Rivas ha gia' giocato in champions, l’emozione ci sta, ma ieri tremavano proprio le gambe, era sicuramente meglio Cordoba dall’Inizio e nella ripresa lo si e' visto.

Cosi’ come e' vero che a Ibra manchi il gol decisivo in una grane sfida.

Ibra deve mettersi in testa che il mondo lo sa gia' che e' forte, credo che se cerchi di fare le cose semplici, prima o poi arriva anche la zampata decisiva. Ieri il Genio ha deluso, forse piu' di tutti perche' da lui ci aspettiamo i colpi del campione, e quando non arrivano neanche quelli semplici (vedi il contropiede nel finale con Balotelli completamente ignorato e qualche mormorio dagli spalti) Ibra delude.

Santon si conferma giocatore di livello, e' vero, non e' piu' un talento ma un giocatore vero dal futuro assicurato, lo straniero dell’Inter e' lui.

Dopo la parata , bella per difficolta' e soprattutto minutaggio, di Julio Cesar su Inzaghi, Julio e' diventato il miglior portiere al mondo ai danni di Buffon, manco avesse subito un assalto rossonero. Ieri Julio Cesar si e' confermato un grande portiere, ma lo e' sempre stato a mio modo di vedere, non lo e' diventato dopo la parata su Inzaghi.

Adriano volitivo ma ancora macchinoso.

Cambiasso super come sempre.

Zanetti e Stankovic ce li ritrovi sempre ma anche loro hanno subito un po’ il fascino della partita.

Maicon sotto il suo standard.

Muntari ha corso tanto ma spesso a vuoto , ha sbagliato tanto anche le cose piu’ semplici, forse andava un pochettino (insieme a Rivas) incitato maggiormente, sentire qualche fischio in una partita di per se’ tesissima puo’ taglierti le gambe.

Veniamo a Mourinho: Per la prima volta credo si possa dare un insufficenza ad un tecnico straordinario come quello che abbiamo, preferire Rivas a Cordoba in una partita che richiede massima concentrazione e massima freddezza non era facile, ha rischiato perche' Nelson sta bene e' forte e roccioso, ma come tutti quelli che rischiano puo’ perdere, ed ha perso…

Per quanto riguarda le dichiarazioni, ovviamente gli sciacalli speculano , quando c’e' da sputtanare sono sempre pronti (sarebbe bello poter dedicare loro un bel passaggio del turno) , ma non leggo , nel modo piu' assoluto ironia nelle parole di Mourinho.

Cosa ha detto:

Che l’arbitro e' stato fantastico e non ha arbitrato alla casalinga, ovvero sia non ha avuto paura di assegnare qualche fallo laterale sbagliato al Manchester, di non fischiare un rigore su Adriano che assolutamente non c’era ma che comunque un arbitraggio casalingo si sarebbe potuto far influenzare dal ruggito del pubblico, ecc, insomma l’arbitro non ha sbagliato perche' non ha arbitrato in modo casalingo.
La cosa e' verissima, il voto dell’arbitro di ieri e' alto direi un 7.

Che ci possiamo augurare di trovare un arbitraggio simile anche a Manchester credo sia l’auspicio di tutti noi interisti, perche' nella bolgia dell’Old Trafford credo sia molto facile cadere in tentazione!

Non vedo cosa ci sia di male o di lamento in questo…

Comunque tra un paio di settimane ci ritroviamo, noi contro loro, per vedere chi puo’ andare avanti! fiducia, ma soprattutto calma e serenita' , che quantomeno ce la giocheremo!

Scritto da: ObaObaMatrix

 

Inter MUFC 0-0

Febbraio 25, 2009
 
Alcuni ragionamenti e considerazioni:

- questi sono forti poche balle. Ma non esiste di entrare in campo cosi' timorosi. E questo non e' stato un problema di schieramento, scelta dei singoli piuttosto che di modulo, si e' trattato di paura. Da questo punto di vista abbiamo avuto la riprova che questa squadra per certi aspetti e' ancora lontana dall’avere una sua fisionomia Europea da grande squadra. Poi passata la paura e' emersa la forza a dimostrazione del fatto che il primo problema e' mentale

- Muntari ieri ha deluso. Ma San Siro non lo ha aiutato. Al primo minuto c’era qualcuno dietro di me che gia' gli auspicava mali incurabili alla famiglia. Muntari lo conosciamo, non e' un piede fino ma ha una fidanzata gnocca e tira allegre scarpate a destra e manca.  Se non viene aiutato dal pubblico nemmeno un po’ non si puo' sperare che sforni una prestazione maiuscola. Nel secondo tempo quanto meno ha contribuito ad annullare C Ronaldo raddoppiando la marcatura

- Rivas sarebbe bene che a Manchester tra 15 giorni vada come me da turista tifoso

- In una settimana Santon non ha sfigurato contro Beckam, CR7 e Zambrotta. Ieri qualche errorino di gioventu' ed un po’ di paura (in un paio di circostanze ha fatto ampiamente segno ai compagni di non passargli la palla forse per paura). Ma questo ragazzo diventera' un Campione. Se il pubblico avesse sempre un approccio coi giocatori uguale a quello riservato a lui, i nostri renderebbero il triplo, ne sono convinto.

- L’Inter gioca meglio in trasferta. Io ci credo. Certo non si potra' impostare la partita su lanci lunghi da 40 metri altrimenti Ibra non tocchera' palla, ma non e' un caso che ieri sera era Fergusson scuro in volto

- continuo a ritenere il Mou una persona con il culo dalla sua parte. E’ un predestinato non c’e' nulla da fare. Sono certo che col Mancio ieri avremmo perso uno o due a zero ma non perche' col Mancio avremmo giocato diversamente, ma perche' a lui sarebbe girata male. Lo so, e' un’argomentazione sterile e una considerazione un po’ naif, ma sono fortemente convinto di questo

- Noi abbiamo due problemi evidenti da inizio anno; primo ci manca come il pane un’attaccante alla Inzaghi. La palla nel finale in mischia di Cambiasso Inzaghi l’avrebbe buttata dentro ad occhi chiusi. Secondo non abbiamo un centrocampista alla De Rossi che sappia fare il doppio ruolo.

In conclusione: io ci credo

 

LA  FAVOLA  DI  MAICON

 

ERODY CANTA PER IBRA IL CUORE NERAZZURRO E' UNO ZINGARO.

 
 

CANTA NAPOLI  NERAZZURRA  PER MOURINHO

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