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BOLOGNA-INTER 1-2
Partita perfetta,totalmente dominata contro una squadra abituata a non perdere perche' si difende molto bene.Ma in questa infernale macchina da guerra manca qualcosa...L'innesto dell'uomo giusto al vertice del rombo,e cioe' Stankovic,al posto di Muntari,da' la possibilita' all'Inter di creare piu' pericoli. Cambiasso torna al gol come i vecchi tempi,e cioe' nelle palle inattive. Tuttavia e' lo stesso Cambiasso che non riesce a respingere il pallone del pareggio, facendoci ricordare il Rivera di Italia-Germania '70...Tranquilli...li' fini' bene....Ed infatti,il lieto fine e' lo stesso:vittoria per noi...ma come nella piu' classica delle favole e' il brutto anatroccolo Balotelli che in meno di un minuto entra in campo e segna il gol del vantaggio...Insomma...ci ha messo piu' tempo il Bologna ad esultare e festeggiare per il pareggio che noi a mettere la palla al centro e segnare...sembra un film manciniano gia' visto...Ma questa squadra tra tre giorni dovra' ,come minimo, ripetere la stessa prestazione....e questa squadra non ha fatto turnover...I risultati , per adesso, danno ragione a Mou,che vuole rinsaldare e creare IL GRUPPO. Lui ha sempre detto di non aver bisogno di una rosa troppo numerosa, e questa sua filosofia la sta applicando alla lettera. Martedi' grasso si sciogliera' ogni dubbio e cadra' la maschera(di Carnevale)di questa squadra che dovra' giocare la partita piu' delicata,e speriamo ,non piu' importante della stagione...Gli stimoli ci sono tutti ...ed abbiamo visto che a volte bastano solo quelli,quando la condizione fisica c'e'...buona lasagna a tutti...
Erody
Mourinho: "Mi piace vincere cosi'"
BOLOGNA - 'Il campionato non e affatto chiuso, la
matematica parla da sola, mancano ancora 30
punti e 10 vittorie' , queste le prime parole
di Jose' Mourinho alla vista della classifica
attuale che vede l'Inter con un vantaggio di
dodici punti rispetto alla diretta avversaria
nella corsa allo scudetto.
Poi prosegue parlando della partita di oggi
pomeriggio: "Abbiamo preparato questa partita
senza pensare a quella di martedi' contro
il Manchester. Posso dire che avevamo
provato solo palle inattive e, oggi, entrambi i
gol sono arrivati in questo modo. Questa
vittoria mi piace perche' e' stata ottenuta
contro un avversario in grande forma che ha
saputo crearci grandi difficoltá, una
squadra difensivamente molto organizzata che
rispecchia le qualitá del proprio allenatore ,
versatilitá e voglia di vincere".
"Perche' ho deciso di schierare Muntari al
posto di Stankovic? In vista della sfida contro
il Manchester, era importante per me gestire in
questo modo il centrocampo: 45' per Muntari,
45' per Stankovic ma Sulley, in quel ruolo, ha
avuto qualche difficoltá e ho capito non e' il
suo gioco, ma ha fatto il suo lavoro e come lui
lo ha fatto, ad esempio, anche Julio Cesar che
si e' 'svegliato' dopo 75 minuti facendo una
grande parata, questo e' stato il segnale del
quale Julio , e tutta la squadra, avevano
bisogno. Il portiere di una grande squadra e'
davvero speciale perche' puo' capitare che non
tocchi la palla per la maggior parte della gara
e abbia una sola parata da fare in 90 minuti ma
anche che, in quella parata, si decide tutta
una partita e si capisca quanto valga. Silvino,
il mio preparatore dei portieri lavora appunto
su questo, sulla concentrazione necessaria per
stare in campo".
L'allenatore portoghese prosegue spiegando la
decisione di far giocare nuovamente Mario
Balotelli: 'Era in panchina ed era una opzione
come gli altri, ho deciso di mettere lui e sono
stato fortunato. Mario ha risposto molto bene,
e' entrato con tanta volontá, ha segnato e ha
protetto difensivamente. Sono sempre contento
quando un giocatore ritrova la sua
concentrazione, per lui arriva
tanta soddisfazione, per noi sono tre punti in
piu'".
Jose' Mourinho, alla vigilia della trasferta a
Bologna, aveva detto che si sarebbe pensato al
Manchester solo sabato pomeriggio alle 18.00.
Quel momento e' arrivato:" Adesso e' importante
pensare solo alla sfida di Champions League ma
non voglio che i miei giocatori scendano in
campo sotto pressione, voglio che giochino con
piacere e la prima cosa che diró e ripeteró
loro da domani e' che ho tantissima fiducia
nelle nostre capacitá. Conosco il Manchester
dal 2004, e' la migliore squadra del mondo,
gioca in contropiede e per affrontare una
squadra che si muove in questo modo,
noi dobbiamo essere molto intelligenti. Per me
e' molto facile spiegare ai miei giocatori come
si schiera il Manchester ma questo non basta e
se all' Old Trafford giocheremo contro 12
uomini, credo sia giusto che a San Siro sia la
stessa cosa".
Samuel e' stato bloccato da un dolore al
polpaccio durante il riscaldamento pre-gara,
l'allenatore nerazzurro confessa il suo
pensiero:" Per un calciatore che ha sentito un
dolore cosi' forte al polpaccio il sabato, e'
difficile che recuperi per la gara di martedi'".
Infine, un ultimo commento su un presunto tocco
di braccio di Adriano, nell'azione che ha
portato al vantaggio interista: "e' un
caso solo se si vuole costruire sempre un film
di Hollywood su quello che fa Adriano".
Se questa partita arriva nel momento giusto?
Penso di si', mi sembra che anche Materazzi sia
recuperato, abbiamo tutti a disposizione,
nessuno squalificato e la forma fisica e
ottima. Questa partita arriva in un momento di
gioia, fiducia e entusiasmo, mi aspetto una
grande gara. Come sono stato orgoglioso che il
mondo abbia visto il derby, voglio esserlo
anche quando il mondo vedra' l'Inter affrontare
il Manchester. Ibra? e' impressionante, anche
oggi ha fatto un lavoro completo, fantastico.
Fino ad adesso ha avuto una grandissima
evoluzione, fantastico..."
INTERVISTA
Bologna-Inter 1-2. Serie A 6^R.
La conoscete la storia, no? La fai dormire su un numero imprecisato di soffici materassi di piume e lei, lungi dallo sprofondare nel piu' confortevole dei sonni (cazzo!), e' capace di andare a sentire il fastidio di un misero pisello (nella accezione di ortaggio, per giunta...), posto chissa' dove sotto quella catasta di morbidezza!
Ecco l'istantanea di Bologna-Inter.
Per qualcosa come settantacinque minuti, abbiamo difronte una squadra alla totale merce' dell'Inter; il cui elemento di spicco ( Di Vaio) e' letteralmente cancellato dalla partita non gia' dal "domatore di leoni" Samuel, -rimasto prudentemente fermo ai box per un risentimento muscolare in fase di riscaldamento-, bensi' da "Tyson" Rivas, in una inedita coppia centrale di "narcotrafficanti colombiani" con Cordoba.
Un Bologna dedito alla sola fase difensiva, agevolato in questo dalla nostra cronica stitichezza in zona gol, soprattutto ogni qual volta Adriano si mette a girare al largo anche lui come Ibrahimovic.
Nonostante cio', al 20° potevamo, con un po' di fortuna e freddezza in piu', essere gia' sullo 0-2.
Quando sembra che la pellaccia la portiamo a casa nel migliore dei modi, (Cambiasso in tap-in su azione di calcio d'angolo), ecco che improvvisamente, inspiegabilmente e sciaguratamente, invece di piazzare la botta del KO definitivo, ecco che...la tensione sale, lo stadio ribolle, il Bologna prende fiato ed iniziano a fioccare punizioni, calci d'angolo e palle in mezzo alla nostra area a ritmo martellante, fino a che l'1-1 arriva, micidiale e fatale.
Potenza del calcio! Eppure quasi niente era andato storto fino ad allora. Si, vabbe'...Maxwell ha un po' toppato la partita a centrocampo (forse l'ascesa di Santon non lo sta aiutando...); forse lo stesso Santon cade in qualche comprensibile ingenuita'; Muntari viene spesso a trovarsi troppo avanti rispetto a dove servirebbe...ma in definitiva, fino a quell'improvviso cambio di vento, tutto era filato liscio.
Ma quando Mourinho butta dentro Balotelli, la Dea Eupalla sorridendo ammette d'aver scherzato, e alla prima occasione deposita sul palo interno e quindi nel sacco, una bella punizione di Supermario, in campo da qualcosa come 60 secondi appena.
E a suggellare la decisione divina arriva, in pieno recupero, anche l'immancabile paratone di Julio Cesar, a completare la festa.
Qui mi fermo, poiche' la tentazione di usare le sensazioni positive di questa gara come ponte per la prossima partita e' fortissima, e la mia scaramanzia non me lo permette. Sapete tutti di cosa (non) parlo, di cosa ci attende martedi' sera. Ne parleremo a cose fatte.
Per intanto prendiamo atto che e' in pieno svolgimento l'abbozzo di quel triangolino tricolore scolpito direttamente nel granito.
Con costanza e pazienza ne verra' fuori un bel lavoro.
Godiamo di questo, 'che e' gia' tantissimo.
Veleno61
LA TERRA DI MEZZO
Bologna vs INTER 1-2
Scritto da | Sergio - Domenica 08 Febbraio 2009
Era cio' che ci preoccupava di piu', non parlo
del Bologna, compagine di tutto rispetto che ha
provato a conquistarsi un punto, ma della
concentrazione che la squadra doveva mantenere
attraversando la 'terra di mezzo' di Bologna,
per giungere alla sfida di una vita, quella
sfida che tutti aspettiamo ed anche noi,
semplici tifosi, vorremmo giocare. Mou schiera a
Bologna le cosi'dette prime linee, ad eccezione
del solo Stankovic e di Samuel infortunatosi nel
riscaldamento; in campo entrano Cesar, Santon,
Rivas, Cordoba, Maicon, Zanetti, Cambiasso,
Muntari, Maxwell, Adriano ed Ibrahimovic...niente
turn over si fa sul serio sempre, perche' la
mentalita' giusta e' proprio questa, nessun
appuntamento e' snobbabile, ogni obiettivo piu'
o meno prestigioso va affrontato al massimo
delle proprie capacita'.Nei primi 25' minuti il
Bologna e' schiacciato nella sua meta del campo,
Ibra 'spumeggiante' svaria da destra a sinistra
del fronte d'attacco, Maicon e Zanetti sulla
destra, Maxwell e Santon sulla sinistra e gli
inserimenti centrali di Muntari e Cambiasso a
supporto di Adriano, ci permettono di sfiorare
il goal; in piu' occasioni ci provano Ibra, Adri,
Zanetti, Santon e Muntari ma siamo poco precisi
e poco fortunati. Poi l'Inter alleggerisce la
pressione e il Bologna alza testa e prova ad
affacciarsi davanti alla porta di Cesar,
purtroppo per loro Julio e' in questo momento il
miglior portiere al mondo e per i loro tentativi
un portiere qualunque sarebbe bastato.
Il primo tempo finisce cosi', l'Inter gestisce
la palla, il Bologna soffre e raramente si
propone in avanti con qualita'. Nella ripresa
Mourinho sostituisce Muntari con Stankovich, la
mossa e' quella giusta e siamo tutti daccordo,
ma sinceramente sarebbe il caso di smetterla di
far giocare Muntari trequartista quando in
panchina 'dormono sonni tranquilli' Figo e
Mancini. L'Inter ricomincia a macinare gioco ed
a spingere nella ricerca del goal che permetta
di 'tirare i remi in barca' e lasciare che la
corrente ci trascini vittoriosi oltre la 'terra
di mezzo', cosi' al 12' minuto Maicon batte un
calcio d'angolo dalla destra, verso Adriano, che
stoppa il pallone, indirizzandolo a Cambiasso,
che di piatto destro batte Antonioli da due
passi.
Nel Bologna entrano prima Marazzina e poi
Adailton, Mihajlovic non ci sta e vuole il
pareggio. I nostri avversari sembrano
rinvigoriti dai cambi e si fanno ripetutamente
pericolosi anche perche' l'Inter, come
solitamente usa fare, si trova in vantaggio e
all'improvviso sembra non sapere cosa fare con
la palla tra i piedi. Schiacciati nella nostra
area le qualita' di Cesar si mettono in mostra
salvando, con parate strepitose persino un
tentativo di autogoal su di un rilancio sbilenco
di Stankovic. Poi su calcio d'angolo il Bologna
trova il goal del pareggio, che e' meritato a
mio avviso, se non altro per l'impegno e la
convinzione degli uomini di Mihajlovic. Ecco
concretizzarsi il timore di vedere ridotto in
cenere il vantaggio accumulato grazie alla
vittoria nel derby e il contemporaneo pareggio
casalingo dei gobbi, nella giornata di
campionato appena passata. Il calcio lo sappiamo
sa essere imprevedibile e regala sorprese,
questa volta per noi, davvero positive. Ecco
quel destino di cui si e' parlato in settimana,
fare capolino al minuto 35', entra in campo
'lui' quella giovane speranza che ci ha prima
stregati e poi maltrattati per regalarci infine
la sua vera prima esultanza con il giovane
'bambino' Santon, suo compagno nelle strepitose
vittorie della primavera Nerazzurra, l'anno
scorso. Mario sembra molto motivato, ha a
disposizione 10 minuti piu' recupero, ma gliene
bastano solo due. Punizione dalla sinistra,
lontano dall'area, probabilmente nessuno pensava
ad un goal cosi' eppure Mario, che non e' nuovo
a queste conclusioni, fa scoccare un tiro che
attraversa tutta l'area di rigore, nessun
giocatore riesce a colpire la palla e questa
sorprende anche Antonioli che rimane immobile
mentre il palo fa da sponda al goal della
vittoria Nerazzurra.
Naturalmente il Bologna non resta a guardare e
si squote quasi subito, ma Cesar compie parate
strepitose, miracoli che non tutti possono
permettersi di fare e chiude con le sue mani, la
porta in faccia al Bologna, che si deve
accontentare di una buona prestazione mentre i
Nerazzurri si avviano oltre la 'terra di mezzo'
la dove ci aspettano i diavoli rossi inglesi, la
dove il nostro destino ci conduce alla ricerca
di un sogno, che tanti di noi hanno visto solo
in vecchi video e che bramano di conquistare
convinti di poter superare qualsiasi ostacolo.
Forza Ragazzi!!! Forza Ragazzi!!!
Sergio
C'e'Solol'Inter!!!
Inter-Manchester, il gioco delle parti
I nerazzurri "all'inglese" ce la possono fare
Andrea Saronni
Un'era calcistica fa, quando sulla panchina attualmente occupata
da Jose Mourinho era seduto Helenio
Herrera, l'Inter scrisse contro il
Liverpool una delle pagine piu' gloriose della
sua storia. Tre a zero in un San Siro
stracolmo, i grandi Reds piegati dall'arte di Corso,
dalla furbizia di Peiro', dal contropiede
fulminante acceso da Mazzola e concluso
dall'indimenticato Giacinto Facchetti.
Arte, furbizia, contropiede. Tre ingredienti di quello
che viene definito, da sempre, il calcio all'italiana, via di
intendere e interpretare il pallone spesso e volentieri sofferta
dagli inglesi, una via capace di smontare il loro gioco fatto di
corsa, di potenza, di "stamina". E proprio pensando alla
tradizione, al retaggio che viene dalla storia del calcio
Inter-Manchester United sara'
una partita del tutto particolare, oltre che tremendamente
affascinante: lo sara' perche' le parti, nell'anno di grazia
2009, si invertono.
Chi ha visto i Red Devils sabato contro il Blackburn,
non puo' non essersi accorto che le fasi di sofferenza della
corazzata guidata da Sir Alex sono corrisposte ai momenti di
pressing, aggressivita' e grande corsa degli ospiti,
affondati solo, alla resa dei conti, dal piede fatato di
Cristiano Ronaldo. Lo United, benche' strabordante di
qualita', non e' squadra statica e pensante, sia chiaro. Non e'
il Milan, per fare un esempio "italiano". Ma e'
indubbio che a livello di chili e di muscoli, il centrocampo
dell'Inter, coadiuvato dal martello Maicon,
potrebbe mandare in apnea quello del Manchester, tra l'altro
privo del suo giocatore piu' giovane e prestante,
Anderson. La via dell'impresa passa necessariamente da
una serata da vivere all'inglese, giusto per continuare con gli
stereotipi. La fisicita' su cui i nerazzurri hanno costruito
gran parte delle loro fortune deve venire fuori nella sua
interezza: attenzione, pero', a non fare la fine di quel
Liverpool concedendo a Cristiano Ronaldo di
esprimere la sua arte e soprattutto a tutto il Manchester di
sviluppare contropiedi che con gente del calibro di
Rooney, Berbatov, Tevez potrebbero avere effetti
disastrosi per Julio Cesar. Da sfruttare anche
il lato sinistro dell'attacco, presidiato -se Ferguson
confermera' le scelte degli ultimi tempi- dal 18enne
Rafael Da Silva: prospetto interessantissimo, ma molto
tecnico e piuttosto leggerino. Un Adriano
versione derby potrebbe essere la carta che spariglia gli
equilibri: e Mourinho, in questo senso, ha sottolineato in tempi
non sospetti l'importanza dell'Imperatore nell'economia del
doppio scontro con i campioni del mondo.
Certo, al tecnico e alla squadra mancheranno il cervello e i
muscoli di Walter Samuel. Ma se proprio
bisognava pagare un tributo alla sfortuna, meglio sacrificare un
difensore, benche' importante come il "muro" argentino. L'Inter
di martedi' dev'essere piu' inglese degli inglesi,
quasi rugbistica, un'Inter da "kick and run", calcia e corri. E
possibilmente segna, soprattutto.
22 febbraio 2009