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BOLOGNA-INTER 1-2

 

 

Partita perfetta,totalmente dominata contro una squadra abituata a non perdere perche' si difende molto bene.Ma in questa infernale macchina da guerra manca qualcosa...L'innesto dell'uomo giusto al vertice del rombo,e cioe' Stankovic,al posto di Muntari,da' la possibilita'  all'Inter di creare piu' pericoli. Cambiasso torna al gol come i vecchi tempi,e cioe' nelle palle inattive. Tuttavia  e' lo stesso Cambiasso che non riesce a respingere il pallone del pareggio, facendoci ricordare il Rivera di Italia-Germania '70...Tranquilli...li' fini' bene....Ed infatti,il lieto fine e' lo stesso:vittoria per noi...ma come nella piu' classica delle favole e' il brutto anatroccolo Balotelli  che in meno di un minuto entra in campo e segna il gol del vantaggio...Insomma...ci ha messo piu' tempo il Bologna ad esultare e festeggiare per il pareggio che noi a mettere la palla al centro e segnare...sembra un film manciniano gia' visto...Ma questa squadra tra tre giorni dovra' ,come minimo, ripetere  la stessa prestazione....e questa squadra  non ha fatto  turnover...I risultati ,  per adesso, danno  ragione  a Mou,che vuole rinsaldare e creare  IL GRUPPO. Lui ha sempre detto di non aver bisogno di una rosa troppo  numerosa, e questa sua filosofia la sta applicando alla lettera. Martedi' grasso si sciogliera' ogni dubbio e cadra' la maschera(di Carnevale)di questa squadra che dovra' giocare la partita piu' delicata,e speriamo ,non piu' importante della stagione...Gli stimoli ci sono tutti ...ed abbiamo visto che a volte  bastano solo quelli,quando la condizione fisica c'e'...buona lasagna a tutti...

Erody

Mourinho: "Mi piace vincere cosi'"

Sabato, 21 Febbraio 2009 19:01:35
 

BOLOGNA - 'Il campionato non e affatto chiuso, la matematica parla da sola, mancano ancora 30 punti e 10 vittorie' , queste le prime parole di Jose' Mourinho alla vista della classifica attuale che vede l'Inter con un vantaggio di dodici punti rispetto alla diretta avversaria nella corsa allo scudetto.
Poi prosegue parlando della partita di oggi pomeriggio: "Abbiamo preparato questa partita senza pensare a quella di martedi' contro il Manchester. Posso dire che avevamo provato solo palle inattive e, oggi, entrambi i gol sono arrivati in questo modo. Questa vittoria mi piace perche' e' stata ottenuta contro un avversario in grande forma che ha saputo crearci grandi difficoltá, una squadra difensivamente molto organizzata che rispecchia le qualitá del proprio allenatore , versatilitá e voglia di vincere".
"Perche' ho deciso di schierare Muntari al posto di Stankovic? In vista della sfida contro il Manchester, era importante per me gestire in questo modo il centrocampo: 45' per Muntari, 45' per Stankovic ma Sulley, in quel ruolo, ha avuto qualche difficoltá e ho capito non e' il suo gioco, ma ha fatto il suo lavoro e come lui lo ha fatto, ad esempio, anche Julio Cesar che si e' 'svegliato' dopo 75 minuti facendo una grande parata, questo e' stato il segnale del quale Julio , e tutta la squadra, avevano bisogno. Il portiere di una grande squadra e' davvero speciale perche' puo' capitare che non tocchi la palla per la maggior parte della gara e abbia una sola parata da fare in 90 minuti ma anche che, in quella parata, si decide tutta una partita e si capisca quanto valga. Silvino, il mio preparatore dei portieri lavora appunto su questo, sulla concentrazione necessaria per stare in campo".
L'allenatore portoghese prosegue spiegando la decisione di far giocare nuovamente Mario Balotelli: 'Era in panchina ed era una opzione come gli altri, ho deciso di mettere lui e sono stato fortunato. Mario ha risposto molto bene, e' entrato con tanta volontá, ha segnato e ha protetto difensivamente. Sono sempre contento quando un giocatore ritrova la sua concentrazione, per lui arriva tanta soddisfazione, per noi sono tre punti in piu'".
Jose' Mourinho, alla vigilia della trasferta a Bologna, aveva detto che si sarebbe pensato al Manchester solo sabato pomeriggio alle 18.00. Quel momento e' arrivato:" Adesso e' importante pensare solo alla sfida di Champions League ma non voglio che i miei giocatori scendano in campo sotto pressione, voglio che giochino con piacere e la prima cosa che diró e ripeteró loro da domani e' che ho tantissima fiducia nelle nostre capacitá. Conosco il Manchester dal 2004, e'  la migliore squadra del mondo, gioca in contropiede e per affrontare una squadra che si muove in questo modo, noi dobbiamo essere molto intelligenti. Per me e' molto facile spiegare ai miei giocatori come si schiera il Manchester ma questo non basta e se all' Old Trafford giocheremo contro 12 uomini, credo sia giusto che a San Siro sia la stessa cosa". 
Samuel e' stato bloccato da un dolore al polpaccio durante il riscaldamento pre-gara, l'allenatore nerazzurro confessa il suo pensiero:" Per un calciatore che ha sentito un dolore cosi' forte al polpaccio il sabato, e' difficile che recuperi per la gara di martedi'". 
Infine, un ultimo commento su un presunto tocco di braccio di Adriano, nell'azione che ha portato al vantaggio interista: "e' un caso solo se si vuole costruire sempre un film di Hollywood su quello che fa Adriano".
Se questa partita arriva nel momento giusto? Penso di si', mi sembra che anche Materazzi sia recuperato, abbiamo tutti a disposizione, nessuno squalificato e la forma fisica e ottima. Questa partita arriva in un momento di gioia, fiducia e entusiasmo, mi aspetto una grande gara. Come sono stato orgoglioso che il mondo abbia visto il derby, voglio esserlo anche quando il mondo vedra' l'Inter affrontare il Manchester. Ibra? e' impressionante, anche oggi ha fatto un lavoro completo, fantastico. Fino ad adesso ha avuto una grandissima evoluzione, fantastico..."

 

Ufficio Stampa
HIGH LIGHTS

 

INTERVISTA

 

La principessa sul pisello

Bologna-Inter 1-2. Serie A 6^R.

La conoscete la storia, no? La fai dormire su un numero imprecisato di soffici materassi di piume e lei, lungi dallo sprofondare nel piu' confortevole dei sonni (cazzo!), e' capace di andare a sentire il fastidio di un misero pisello (nella accezione di ortaggio, per giunta...), posto chissa' dove sotto quella catasta di morbidezza!

Ecco l'istantanea di Bologna-Inter.

Per qualcosa come settantacinque minuti, abbiamo difronte una squadra alla totale merce' dell'Inter; il cui elemento di spicco ( Di Vaio) e' letteralmente cancellato dalla partita non gia' dal "domatore di leoni" Samuel, -rimasto prudentemente fermo ai box per un risentimento muscolare in fase di riscaldamento-, bensi' da "Tyson" Rivas, in una inedita coppia centrale di "narcotrafficanti colombiani" con Cordoba.

Un Bologna dedito alla sola fase difensiva, agevolato in questo dalla nostra cronica stitichezza in zona gol, soprattutto ogni qual volta Adriano si mette a girare al largo anche lui come Ibrahimovic.

Nonostante cio', al 20° potevamo, con un po' di fortuna e freddezza in piu', essere gia' sullo 0-2.

Quando sembra che la pellaccia la portiamo a casa nel migliore dei modi, (Cambiasso in tap-in su azione di calcio d'angolo), ecco che improvvisamente, inspiegabilmente e sciaguratamente, invece di piazzare la botta del KO definitivo, ecco che...la tensione sale, lo stadio ribolle, il Bologna prende fiato ed iniziano a fioccare punizioni, calci d'angolo e palle in mezzo alla nostra area a ritmo martellante, fino a che l'1-1 arriva, micidiale e fatale.

Potenza del calcio! Eppure quasi niente era andato storto fino ad allora. Si, vabbe'...Maxwell ha un po' toppato la partita a centrocampo (forse l'ascesa di Santon non lo sta aiutando...); forse lo stesso Santon cade in qualche comprensibile ingenuita'; Muntari viene spesso a trovarsi troppo avanti rispetto a dove servirebbe...ma in definitiva, fino a quell'improvviso cambio di vento, tutto era filato liscio.

Ma quando Mourinho butta dentro Balotelli, la Dea Eupalla sorridendo ammette d'aver scherzato, e alla prima occasione deposita sul palo interno e quindi nel sacco, una bella punizione di Supermario, in campo da qualcosa come 60 secondi appena.

E a suggellare la decisione divina arriva, in pieno recupero, anche l'immancabile paratone di Julio Cesar, a completare la festa.

Qui mi fermo, poiche' la tentazione di usare le sensazioni positive di questa gara come ponte per la prossima partita e' fortissima, e la mia scaramanzia non me lo permette. Sapete tutti di cosa (non) parlo, di cosa ci attende martedi' sera. Ne parleremo a cose fatte.

Per intanto prendiamo atto che e' in pieno svolgimento l'abbozzo di quel triangolino tricolore scolpito direttamente nel granito.

Con costanza e pazienza ne verra' fuori un bel lavoro.

Godiamo di questo, 'che e' gia' tantissimo.

Veleno61

 

 

LA TERRA DI MEZZO

Bologna vs INTER 1-2
Scritto da | Sergio - Domenica 08 Febbraio 2009


Era cio' che ci preoccupava di piu', non parlo del Bologna, compagine di tutto rispetto che ha provato a conquistarsi un punto, ma della concentrazione che la squadra doveva mantenere attraversando la 'terra di mezzo' di Bologna, per giungere alla sfida di una vita, quella sfida che tutti aspettiamo ed anche noi, semplici tifosi, vorremmo giocare. Mou schiera a Bologna le cosi'dette prime linee, ad eccezione del solo Stankovic e di Samuel infortunatosi nel riscaldamento; in campo entrano Cesar, Santon, Rivas, Cordoba, Maicon, Zanetti, Cambiasso, Muntari, Maxwell, Adriano ed Ibrahimovic...niente turn over si fa sul serio sempre, perche' la mentalita' giusta e' proprio questa, nessun appuntamento e' snobbabile, ogni obiettivo piu' o meno prestigioso va affrontato al massimo delle proprie capacita'.Nei primi 25' minuti il Bologna e' schiacciato nella sua meta del campo, Ibra 'spumeggiante' svaria da destra a sinistra del fronte d'attacco, Maicon e Zanetti sulla destra, Maxwell e Santon sulla sinistra e gli inserimenti centrali di Muntari e Cambiasso a supporto di Adriano, ci permettono di sfiorare il goal; in piu' occasioni ci provano Ibra, Adri, Zanetti, Santon e Muntari ma siamo poco precisi e poco fortunati. Poi l'Inter alleggerisce la pressione e il Bologna alza testa e prova ad affacciarsi davanti alla porta di Cesar, purtroppo per loro Julio e' in questo momento il miglior portiere al mondo e per i loro tentativi un portiere qualunque sarebbe bastato.
Il primo tempo finisce cosi', l'Inter gestisce la palla, il Bologna soffre e raramente si propone in avanti con qualita'. Nella ripresa Mourinho sostituisce Muntari con Stankovich, la mossa e' quella giusta e siamo tutti daccordo, ma sinceramente sarebbe il caso di smetterla di far giocare Muntari trequartista quando in panchina 'dormono sonni tranquilli' Figo e Mancini. L'Inter ricomincia a macinare gioco ed a spingere nella ricerca del goal che permetta di 'tirare i remi in barca' e lasciare che la corrente ci trascini vittoriosi oltre la 'terra di mezzo', cosi' al 12' minuto Maicon batte un calcio d'angolo dalla destra, verso Adriano, che stoppa il pallone, indirizzandolo a Cambiasso, che di piatto destro batte Antonioli da due passi.
Nel Bologna entrano prima Marazzina e poi Adailton, Mihajlovic non ci sta e vuole il pareggio. I nostri avversari sembrano rinvigoriti dai cambi e si fanno ripetutamente pericolosi anche perche' l'Inter, come solitamente usa fare, si trova in vantaggio e all'improvviso sembra non sapere cosa fare con la palla tra i piedi. Schiacciati nella nostra area le qualita' di Cesar si mettono in mostra salvando, con parate strepitose persino un tentativo di autogoal su di un rilancio sbilenco di Stankovic. Poi su calcio d'angolo il Bologna trova il goal del pareggio, che e' meritato a mio avviso, se non altro per l'impegno e la convinzione degli uomini di Mihajlovic. Ecco concretizzarsi il timore di vedere ridotto in cenere il vantaggio accumulato grazie alla vittoria nel derby e il contemporaneo pareggio casalingo dei gobbi, nella giornata di campionato appena passata. Il calcio lo sappiamo sa essere imprevedibile e regala sorprese, questa volta per noi, davvero positive. Ecco quel destino di cui si e' parlato in settimana, fare capolino al minuto 35', entra in campo 'lui' quella giovane speranza che ci ha prima stregati e poi maltrattati per regalarci infine la sua vera prima esultanza con il giovane 'bambino' Santon, suo compagno nelle strepitose vittorie della primavera Nerazzurra, l'anno scorso. Mario sembra molto motivato, ha a disposizione 10 minuti piu' recupero, ma gliene bastano solo due. Punizione dalla sinistra, lontano dall'area, probabilmente nessuno pensava ad un goal cosi' eppure Mario, che non e' nuovo a queste conclusioni, fa scoccare un tiro che attraversa tutta l'area di rigore, nessun giocatore riesce a colpire la palla e questa sorprende anche Antonioli che rimane immobile mentre il palo fa da sponda al goal della vittoria Nerazzurra.
Naturalmente il Bologna non resta a guardare e si squote quasi subito, ma Cesar compie parate strepitose, miracoli che non tutti possono permettersi di fare e chiude con le sue mani, la porta in faccia al Bologna, che si deve accontentare di una buona prestazione mentre i Nerazzurri si avviano oltre la 'terra di mezzo' la dove ci aspettano i diavoli rossi inglesi, la dove il nostro destino ci conduce alla ricerca di un sogno, che tanti di noi hanno visto solo in vecchi video e che bramano di conquistare convinti di poter superare qualsiasi ostacolo.
Forza Ragazzi!!! Forza Ragazzi!!!
Sergio
C'e'Solol'Inter!!!

 

 

Inter-Manchester, il gioco delle parti

I nerazzurri "all'inglese" ce la possono fare

Andrea Saronni

Un'era calcistica fa, quando sulla panchina attualmente occupata da Jose Mourinho era seduto Helenio Herrera, l'Inter scrisse contro il Liverpool una delle pagine piu' gloriose della sua storia. Tre a zero in un San Siro stracolmo, i grandi Reds piegati dall'arte di Corso, dalla furbizia di Peiro', dal contropiede fulminante acceso da Mazzola e concluso dall'indimenticato Giacinto Facchetti.

Arte, furbizia, contropiede. Tre ingredienti di quello che viene definito, da sempre, il calcio all'italiana, via di intendere e interpretare il pallone spesso e volentieri sofferta dagli inglesi, una via capace di smontare il loro gioco fatto di corsa, di potenza, di "stamina". E proprio pensando alla tradizione, al retaggio che viene dalla storia del calcio Inter-Manchester United sara' una partita del tutto particolare, oltre che tremendamente affascinante: lo sara' perche' le parti, nell'anno di grazia 2009, si invertono.

Chi ha visto i Red Devils sabato contro il Blackburn, non puo' non essersi accorto che le fasi di sofferenza della corazzata guidata da Sir Alex sono corrisposte ai momenti di pressing, aggressivita' e grande corsa degli ospiti, affondati solo, alla resa dei conti, dal piede fatato di Cristiano Ronaldo. Lo United, benche' strabordante di qualita', non e' squadra statica e pensante, sia chiaro. Non e' il Milan, per fare un esempio "italiano". Ma e' indubbio che a livello di chili e di muscoli, il centrocampo dell'Inter, coadiuvato dal martello Maicon, potrebbe mandare in apnea quello del Manchester, tra l'altro privo del suo giocatore piu' giovane e prestante, Anderson. La via dell'impresa passa necessariamente da una serata da vivere all'inglese, giusto per continuare con gli stereotipi. La fisicita' su cui i nerazzurri hanno costruito gran parte delle loro fortune deve venire fuori nella sua interezza: attenzione, pero', a non fare la fine di quel Liverpool concedendo a Cristiano Ronaldo di esprimere la sua arte e soprattutto a tutto il Manchester di sviluppare contropiedi che con gente del calibro di Rooney, Berbatov, Tevez potrebbero avere effetti disastrosi per Julio Cesar. Da sfruttare anche il lato sinistro dell'attacco, presidiato -se Ferguson confermera' le scelte degli ultimi tempi- dal 18enne Rafael Da Silva: prospetto interessantissimo, ma molto tecnico e piuttosto leggerino. Un Adriano versione derby potrebbe essere la carta che spariglia gli equilibri: e Mourinho, in questo senso, ha sottolineato in tempi non sospetti l'importanza dell'Imperatore nell'economia del doppio scontro con i campioni del mondo.

Certo, al tecnico e alla squadra mancheranno il cervello e i muscoli di Walter Samuel. Ma se proprio bisognava pagare un tributo alla sfortuna, meglio sacrificare un difensore, benche' importante come il "muro" argentino. L'Inter di martedi' dev'essere piu' inglese degli inglesi, quasi rugbistica, un'Inter da "kick and run", calcia e corri. E possibilmente segna, soprattutto.

 

 

 

22 febbraio 2009

 

ERODY CANTA PER IBRA IL CUORE NERAZZURRO E' UNO ZINGARO.

 
 

CANTA NAPOLI  NERAZZURRA  PER MOURINHO

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