I magnifici 7...questi sono i punti che ci separano dai secondi...Una partita
che aveva tutte le aspettative per essere ricca di emozioni e di intensita'...ma
cosi' non e' stato...Del resto,da una squadra come la nostra ,reduce da due
partite giocate ad alto livello agonistico e qualitativo,il pericolo era dietro
l'angolo...anche perche' la stessa squadra viola veniva da un periodo negativo,e
si sa come le squadre avversarie dell'Inter al Meazza subiscano una metamorfosi
(leggi:cacciano la scienza) .Subito un miracolo di Julio Cesar,uomo della
partita quanto Ibra,ed e' infatti qust'ultimo ad inventarsi una magia grazie ad
un rimpallo...Uno a zero e partita in freezer...Il primo tempo passa con qualche
sprazzo che denota che stiamo molto meglio in avanti che in difesa.Infatti Chivu
e Samuel non stanno bene,Maicon gigioneggia, e siamo costretti per l'ennesima
volta a vedere Cambiasso in difesa. Con l'entrata di Figo si sarebbe dovuto
vedere un gioco piu' fantasioso,ma cosi' non e' stato...Le scorie di Manchester
hanno cominciato a farsi sentire a livello nervoso sia con un giallo quasi rosso
per Santon,il quale si e' fatto perdonare con una azione in triangolo che lo ha
portato a sfiorare un gol fatto..ed in seguito con l'espulsione di Mourinho,ormai
diventato il bersaglio preferito degli arbitri...E proprio mentre credevamo di
averla sfangata col minimo sforzo...e' arrivata la prodezza di Ibra...che ha
sfogato la sua rabbia urlando a tutti che lui e' il re assoluto del gol...almeno
in Italia
Baresi: "Inter con voglia di vincere"
Domenica, 15 Marzo 2009
23:16:59
MILANO - Per rispetto della decisione di Daniele
Orsato di espellere Jose' Mourinho, nelle
interviste del dopo gara, c'e' Beppe Baresi, che
chiarisce subito la reazione dell'allenatore
nerazzurro: "Jose' Mourinho non era nervoso ma,
sicuramente, stasera tanti episodi sono
stati visti a senso unico, abbiamo protestato un
po' tutti ma era giusto farlo. Protesta l'Inter,
protesta la Fiorentina, meglio allora che non lo
faccia nessuno, qui c'e' Beppe Baresi, punto e
basta".
Poi il vice allenatore dell'Inter smentisce:
"Non e' vero che Jose' fosse arrabbiato prima
della partita, e' solo una vostra sensazione.
Prima della gara lui e' sempre molto concentrato,
si prepara per la partita e non e' la prima
volta che e' cosi'".
E sulla partita: "Siamo contenti della grande
qualita' che ha dimostrato l'Inter e,
chiaramente, delle vittorie ottenute,
soprattutto di quella conquistata oggi, in una
situazione difficile. La squadra ha meritato di
portare a casa i tre punti, ha dimostrato una
grande voglia di vincere questa partita. Stasera
c'era la stanchezza derivante dalla gara di
Champions League contro il Manchester, ma siamo
comunque riusciti a essere compatti, ben
organizzati, e abbiamo concesso poco anche agli
attaccanti della Fiorentina" .
"Cosa manca all'Inter per vincere in Europa?
Stasera e' giusto parlare del campionato, per la
Champions vedremo i miglioramenti opportuni da
fare".
In chiusura Beppe Baresi chiarisce ancora la
personalita' di Jose' Mourinho: "Con il gruppo e
il suo staff, Jose' e' un persona molto cordiale,
simpatica e scherzosa. e' ovvio che, se qualcuno
tira il sasso e nasconde la mano, lui voglia
rispondere per le rime e farsi rispettare. Se
nessuno lo istigasse, lui non prenderebbe la
parola, ma se qualcuno va oltre le righe, a lui
questo non piace. Se risponde e' perche' qualcuno
lo ha istigato, lui non lancia i sassi, ha quasi
sempre solo risposto ad altre dichiarazioni"
"Perche' dopo la partita contro il Manchester ha
detto che mezza Italia sarebbe stata contenta? A
tanti tifosi nerazzurri e' dispiaciuto perdere,
ma dubito che i tifosi milanisti e juventini
d'Italia abbiamo tifato Inter".
Ufficio Stampa
Ibrahimovic: "Soffriamo, ma poi vinciamo"
Domenica, 15 Marzo 2009
22:51:54
MILANO - Zlatan Ibrahimovic, eletto uomo partita da
Sky Sport, commenta la prova della sua squadra
contro la Fiorentina: "Dobbiamo continuare a
giocare, siamo primi in classifica e anche se,
ormai, siamo fuori dalla Champions League
dobbiamo guardare avanti. L'eliminazione dalla
Coppa e' stata, per me, un grande dispiacere
perche' vincere in Europa era il mio primo
obiettivo stagionale. Ora dobbiamo solo pensare
al futuro, abbiamo ancora obiettivi importanti
da conquistare come la Coppa Italia e lo
scudetto.
Se oggi abbiamo sofferto piu' del solito?
Soffriamo in tutte le partite perche' ognuna di
esse e' difficile, il campionato diventa piu'
difficile di anno in anno, tuttie le squadre
vogliono battere l'Inter ma, alla fine, vinciamo
noi".
"Il significato della mia esultanza? Questa
contro la Fiorentina e' stata una partita
difficile, abbiamo sofferto fino all'ultimo per
difendere il risultato e il mio secondo gol,
alla fine, ha messo al sicuro la vittoria".
Ufficio Stampa
La corsa-scudetto, come un anno fa
Inter piu' forte, ma avverte il
logorio. La Juve oggi come la Roma ieri. E il Milan...
di Roberto Omini
Mutu, Gilardino, la
Fiorentina, i malesseri d'Europa.
Niente. L'Inter non si e' fermata dinanzi alle
barriere viola, Ibrahimovic si e' aperto la
strada, come sa ben fare in Italia e chissa' perche' quel suo
-personalissimo- zero di Champions, e
Mourinho e' ancora a piu' sette su Ranieri
e a piu' dodici su Ancelotti. Con buona pace
-lo si dice sempre piu' spesso- per lo scudetto: a dieci
giornate dall'epilogo, quale epilogo potresse starci al di fuori
di questo, interista?
L'ovvieta' e' disarmante. Ma due-tre cose (la salute
dell'Inter, i precedenti di un anno fa e il valore aggiunto di
uno scontro diretto) possono indurre a pensieri diversi, a dire
che no, non si chiude qui la lunga marcia verso lo scudetto.
Perche' c'e' un qualcosa, nell'Inter di Mourinho,
che somiglia tanto al gruppo dell'ultimo Mancini:
dodici mesi fa messo a soqquadro dalla notte col
Liverpool e da infortuni oltre la soglia
dell'emergenza, oggi alle prese con malattie assortite in difesa
e con qualche giocatore di fatto giubilato, se pensiamo a
Cruz, Jimenez, Crespo,
Vieira, Maxwell. La squadra si
regge, comunque: la forza di certi suoi campioni, il carattere,
l'alta competitivita' sulla scena italiana, non l'armonia del
gioco o la solidita' difensiva, sovente nelle mani prodigiose di
Julio Cesar.
La Juve e il Milan come
stanno? L'ultima scena puo' trarre in inganno: la Juve ha
malmenato il Bologna, il Milan ha fatto lo
stesso col Siena, ma stiamo parlando di due
squadre in piena zona-retrocessione e perdipiu' in un momento
difficile, soprattutto per Mihajlovic. L'oro
del sabato-domenica non e' proprio tale, se rapportato al
diffiicile 2-0 dell'Inter con la Fiorentina. Ma
lo spazio per alimentare la speranza esiste, eccome. Anche
scrutando il precedente di un anno fa, 28.ma giornata: Inter 67
punti, Roma 61, Juventus 54; oggi Inter 66, Juve 59, Milan 54. E
sappiamo come fini', nel secondo tempo dell'ultima giornata, con
testa a testa Inter-Roma risolto -ancora lui- da
Ibrahimovic. Le distanze sono pressoche' identiche, la
sorpresa fa parte della storia e dunque del gioco, le risorse
della Juve forse sono meno dirompenti rispetto a quelle
romaniste dello scorso campionato: ma con un Giovinco
da aggiugere, uno Trezeguet da ritrovare,
perche' immalinconirsi?
Per ultimo, lo scontro diretto Juventus-Inter,
il 19 aprile. E qui non si scappa, l'imperativo bianconero e'
quello dei tre punti, passaggio obbligato perche' la storia del
campionato possa prevedere qualcosa di nuovo, di diverso, di
strano. In fondo, di bello. Come un anno fa.
16 marzo 2009
LA FORZA
DEL CARATTERE
Scendere in campo dopo Manchester, con
l'apprensione di una rubentus che ha
gia' capitalizzato il suo bottino ed
accorcia le distante, non e' semplice,
ci vuole carattere, mantenere la
concentrazione. Specialmente se davanti
si ha un avversario come la Fiorentina,
ottima formazione, con giocatori di
qualita', che arrivano con il 'dente
avvelenato' dopo la sconfitta interna di
domenica scorsa contro la Sampdoria
Il ritmo e' stato 'blando' per tutta
tutta la partita, il campo scivoloso
certo non ha aiutato lo spettacolo, ma
e' la tensione che comunque l'ha fatta
da padrona. L'Inter doveva mostrare la
forza emotiva necessaria a superare una
seppur onorevole sconfitta e conseguente
fine del sogno Champions, mentre la
Fiorentina aveva bisogno di punti e non
poteva sbagliare. Un primo tempo
sostanzialmente equilibrato, con tanti
lanci lunghi da entrambe le parti, a
scavalcare il centrocampo. La differenza
la fanno Ibrahimovic, che al decimo
minuto con un colpo di testa sotto
porta, un po' fortunoso, porta in
vantaggio l'Inter e Cesar, che chiude in
piu' di una occasione, lo specchio della
porta, sia a Mutu che a Gilardino. Nella
ripresa la Fiorentina prova ad alzare il
ritmo, ma l'Inter e' ben coperta in
difesa, nonostante Chivu debba lasciare
il campo per il riacutizzarsi di un
problema fisico ed il Cuchu sia
costretto a ricoprire il ruolo di
difensore centrale, i due attacanti "Viola' cadono spesso nella trappola del
fuorigioco (grande Cambiasso, come
sempre uomo ovunque).
Con il passare dei minuti la condizione
fisica dei Nerazzurri cala, lo stesso
Ibrahimovic sembra stanco, ma e'
Balotelli che lascia il posto a Mancini,
per dare forze fresche a supporto dello
svedese, mentre Rivas subentra al
generoso Stankovic, per rinfoltire la
difesa. La Fiorentina cerca di costruire
gioco, alla ricerca del pareggio, ma
spreca troppo e quando nn lo fa e' Julio
'ilGrande' a dire no!.
Nei minuti di recupero l'Inter riesce a
tenere palla sulla tre quarti 'Viola' e
al cinquantesimo, su punizione
Ibrahimovic 'scocca' un tiro di una
potenza straordinaria (109 km/h), Frey
non puo' nulla e la palla sbatte sotto
la traversa e si insacca per il due a
zero finale.
Da segnalare l'espulsione di Mourinho al
minuto 93, per proteste dopo un fallo
subito da Santon, (punizione dalla quale
nascera' poi il secondo goal di
Ibrahimovic) e la strepitosa prova di
Santon, che in fase offensiva crea
qualche 'grattacapo' alla difesa
'Viola', arrivando anche alla
conclusione. Rischia il rosso per un
brutto, quanto non cattivo, fallo su
Comotto, comunque l'ennesima buona
prestazione del 'Bambino'.
Il Capitano Zanetti, raggiunge quota 634
presenze in maglia Nerazzurra ed
eguaglia il numero di presenze del
grande ed indimenticabile Giacinto
Facchetti
-
erano
anni che
non
vedevo
un “goal
sbagliato
goal
subito”
a nostro
favore.
Ero
quasi
convinto
che
questo
detto
fosse la
solita
minchiata
che si
tramanda
di
generazione
in
generazione
eppure
ieri ho
avuto la
riprova
di come
queste
leggende
metropolitane
abbiano
solidi
fondamenti
di
verita'
-
monumento
a Ibra:
ieri
sera si
e' fatto
l’ennesimo
mazzo
correndo
nel
vuoto a
destra e
sinistra
rincorrendo
palloni
che il
resto
della
squadra
gli ha
continuamente
scaraventato
ad occhi
chiusi.
Eppure
lui ha
lottato
su ogni
palla e
l’ha
messa
due
volte
nonostante
quasi
non
abbia
avuto
palle
giocabili.
La sua
storia
Europea
dice che
il
ragazzo,
tra Ajax
Juve e
Inter,
abbia
giocato
16
partite
in
Champions
ad
eliminazione
diretta
(dagli
ottavi
in poi)
segnando
zero
goal.
Questo
impietoso
score
non gli
rende
giustizia;
non
sara'
una caso
perche'
16
partite
non sono
poche,
ma non
puo'
nemmeno
essere
verita'
assoluta.
In
Nazionale
segna
con
puntualita'
segno
quindi
che non
e' un
problema
di
“Europa”
in
termini
assoluti.
Se
guarira'
da
questa
stitichezza
continentale
diventera'
un
immortale
del
calcio
-
giusto
per
soddisfazione
personale
mi
piacerebbe
vedere
una
partita
casalinga
dove i
nostri
non
sbagliano
la
lunghezza
dei
tacchetti;
e sempre
per
soddisfazione
mi
piacerebbe
vedere
una
partita
dove lo
stesso
problema
l’abbiano
i nostri
avversari
ma
invece
loro son
sempre
ben
piantati
a terra
e i
nostri
sempre
per
terra
- lo
stadio
ieri
sera ha
cambiato
parere
sul mou
almeno
una
ventina
di
volte.
L’Ambrogio
davanti
a me e'
passato
da un
“insci
aveghen”
(averne
cosi' di
allenatori
ndRett)
ad
un “cheschi'
le minga
bon de
allenna'”
(questo
non e'
capace
di
allenare)
Meno
male che
ci ha
pensato
l’arbitro
a
mettere
tutti
daccordo
e a
spingere
lo
stadio
ad
intonare
un
tribudio
di cori
per il
Mister
- in
casa
dobbiamo
giocare
con
Reggina,
Palermo,
Lazio,
Siena ed
Atalanta.
Vinciamo
sempre
in casa
e
pareggiamo
fuori e
lo
scudetto
e'
vinto.
...ti applaudo perche' mi hai regalato comunque una grande
emozione, perche' finalmente ti ho visto giocare con coraggio, personalita' e a
viso aperto con quella che, con ogni probabilita' e a casa propria, e' oggi la
formazione piu' forte del mondo. Hai fatto l'impossibile per
cambiare il risultato dopo quel beffardo gol al 4° minuto di gioco, non hai
avuto fortuna nei momenti decisivi, hai giocato al massimo delle tue
possibilita' e con la massima concentrazione possibile.Applaudo anche te, caro
mister, perche' hai ancora una volta messo in difficolta' il tuo amico e rivale
Sir Alex Ferguson cercando in ogni modo, cambiando in piu' occasioni
metodologia di gioco, di riagguantare l'incontro. Ho contato almeno quattro
palle gol costruite, un palo una traversa, un Van Der Sar in alcune situazioni
strepitoso.....ti applaudo cara Inter! Non casco nel tranello
mediatico che vuole farmi credere che dopo questa eliminazione la tua stagione
e' da considerarsi fallimentare come se ci fosse una ricetta standard e ben
definita per vincere questa competizione.
La Champions League non si vince automaticamente ingaggiando un ottimo
allenatore e degli ottimi giocatori, troppo semplice pensarla cosi'.
Molti altri e anche indefinibili sono i fattori che determinano la vittoria
della "Coppa dalle grandi orecchie".
Ieri sera ho avuto la netta sensazione, cara amata Inter, che hai finalmente
imboccato la giusta strada per cercare di avvicinarti a questo ambito traguardo. Il triplice fischio finale,
deve anche significare chiusura del capitolo Champions per quest'anno e
concentrazione totale verso l'altro GRANDE traguardo che devi assolutamente
raggiungere, perche', come dice Mourinho:
"l'Inter deve ritornare in Champions League da campione d'Italia".
ERODY CANTA PER IBRA IL CUORE NERAZZURRO E' UNO
ZINGARO.
CANTA NAPOLI NERAZZURRA
PER MOURINHO
~Inter Club Sarno via Nunziante 33,Sarno(SA).P.IVA94038420652~