FIORENTINA INTER 0-0

 

 

 

 

 

 

Fiorentina Inter 0 -0...e allora?

Fiorentina-Inter 0-0. Serie A 9^ giornata.

 

Stiamo scollinando: e' tempo ormai che le considerazioni di carattere generale prendano il sopravvento su quelle dettate dalla stretta attualita'. Anche perche', da qualche tempo l'attualita' si sta'...come dire...cristallizzando, dando luogo ad analisi piu' o meno simili visto che simili sono le prestazioni.

Senza dubbio la squadra sta' attraversando un periodo di scarsa vena psico-fisica e, come spesso accade la buona sorte si aggancia fisiologicamente a questi sali-scendi; di questo si terra' conto in stretta sede di commento. Ma, come dicevo in apertura, ridendo e scherzando, ieri il Sig. Mourinho ha inanellato la sua tredicesima partita stagionale: senz'altro poche per poter emettere sentenze ma indubbiamente sufficienti a farsi un'idea dell'accaduto se non del futuro.

Due parole, doverose, sulla partita.

Giocata sottotono, non con quella determinazione che le polemiche del dopo-Genoa lasciavano presagire, con una formazione poco convincente sin dall'annuncio e con una prestazione nei singoli, decisamente mediocre. Ciononostante, -e voglio dirlo a chiare lettere-, se in campo c'e' stata una squadra che e' andata vicina alla realizzazione in maniera netta e ripetuta, questa e' stata l'Inter.

Qui mi fermo, convinto come sono del fatto che sia alquanto inutile fare l'autopsia dettagliata dell'evento. Non credo sia emerso nulla che gia' non si sapesse circa il rendimento di ogni singola pedina o il modulo di gioco e la relativa interpretazione di questo da parte degli attori in campo.

Molto piu' mi intriga interrogarmi sulla strada che abbiamo intrapreso.

Ho assistito con vivo interesse all'avvento di Mourinho in casa Inter: pur conoscendo poco l'allenatore, stimavo la persona e non vedevo l'ora di analizzarne il comportamento in quella sorta di "tritacarne" che e' il campionato di serie A. Non mi importava niente dei suoi schemi: volevo vederlo all'opera con gli uomini, calciatori e giornalisti, dando per scontato che sapesse di calcio come pochi e che quindi quello sarebbe stato l'ultimo dei miei problemi. Era una sensazione molto gratificante potersi occupare di aspetti cosi' secondari dopo la scorpacciata di scudetti e trofei di questi anni. Una sorta di "fase due", di evoluzione, di ascesa: non doversi piu' occupare cosi' totalmente di calci al pallone bensi' di managerialita', dialettica, gestione di risorse umane, carisma. In una dimensione cosi' diversa da quella in cui avevamo vissuto fino ad allora, fatta di trepidazioni, di scaramucce dialettiche, di vittimismo, di crisi di nervi sempre dietro l'angolo.

Per anni avevo sperato che Moratti, nel suo sterminato libro paga, si decidesse ad aggiungere la voce: "Responsabile Comunicazioni Esterne ed Organizzazione Interna". Ed eccolo: Jose' Mourinho da Setubal. Dio sia lodato.

C'e' un problema, pero'. Una piccola clausola dice che il suddetto fara' anche l'allenatore.

Non voglio menare il can per l'aia: ad oggi, 30 ottobre 2008, nessuno -dico bene: nes-su-no- e' in grado di dire COME gioca l'Inter. Anzi, a volerla dire tutta, ho la prova provata, per averla ascoltata con le mie orecchie e letta coi miei occhi, che alcuni maestri del Giornalismo Sportivo (notare le maiuscole), si erano resi conto dell'anomalia gia' dopo tre-quattro esibizioni ed io, da asino innamorato quale sono, ci ho messo due mesi a confessarlo innanzitutto a me stesso.

Ora, non voglio dare giudizi lapidari e definitivi: saro' un asino ma di quelli saggi, ed in quanto innamorato, spero sempre che da un giorno all'altro le cose, magicamente si aggiustino...pero'...se l'evento piu' emozionante e' diventata la conferenza-stampa del dopopartita al posto della partita stessa...c'e' qualcosa che non quadra. Se gente che fino a ieri non ha mai dato problemi oggi viene messo alla gogna, c'e' qualche cosa di strano. Se uno che era stato messo alla porta da un Mancini qualunque lo mette alla porta pure lui, c'e' qualcuno che ha millantato capacita' di ricostruzione che in effetti non ha. Se oltre ad essere indecifrabile, il gioco non produce neppure risultati, le perplessita' iniziano ad infittirsi.

Resto sempre affascinato ogni qual volta lo sento parlare mentre spiega il suo punto di vista. Il guaio e' pero' che ogni tre giorni c'e' una partita da giocare e, possibilmente da vincere.

Anche Helenio Herrera era soprannominato "abla-abla" per la sua dialettica coinvolgente, ma lui sul tetto del mondo ci ha portati davvero, e non una volta.

Dopo un po', e' vero.

Andra' cosi' anche con lei, Mr. Mourinho?

veleno61

 

 

 

 

 

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