Il pericolo che la
"leggerezza"di Julio Cesar sul gol granata vada in pasto all'ufficio inchieste
e' veramente...alto (!!).
Infatti dopo le "favole"
lette e sentite in abbondanza in questi ultimi giorni, tutto e' possibile.
A proposito di favole,
poi chiudo con questo squallido capitolo, e' buona norma che chi inizia a
raccontarle e' anche obbligato a narrarne l'epilogo. Mi riferisco alle
presunte esternazioni di Mourinho negli spogliatoi di Bergamo ritenute una
"bufala" dalla stessa
fonte...ma pochi ne sono a conoscenza.
Andiamo alla partita.
Dopo la sconfitta di
sabato sera della nostra diretta inseguitrice, ghiotta era l'occasione per
portare a nove i punti di distacco. Cosi' non e' stato.
Con la sola novita' di
Maxwell al posto dello squalificato Muntari, l'Inter, nel primo tempo, poco ha
fatto per sbloccare il risultato: lenta la manovra, lunghi in campo.
La beffa arriva nei
primissimi minuti del secondo tempo, quando, un non irresistibile colpo di
testa di Bianchi, porta in vantaggio il Torino.
Da quel momento i
giocatori di Mourinho si svegliano dal torpore e' iniziano a giocare da Inter
fino al gol del tanto discusso Burdisso. Nell'ultima mezz'ora di gioco, non
esprimendo comunque un grandissimo gioco, i nerazzurri tentano in tutti i modi
di segnare il gol della vittoria . L'imprecisione dei nostri attaccanti, la "jella"
e un super Sereni che nell'occasione si e' ricordato di essere un ottimo
portiere, hanno fatto si che il punteggio rimanesse sul 1 -1.
Da sottolineare la buona
prova del "bambino" Santon, giunto alla quarta partita di fila da titolare.
Cos'altro aggiungere?
Ancora una volta l'Inter ha dimostrato di esprimersi al massimo quando ci sono
forti stimoli e grosse motivazioni cio' che non ha trovato completamente in
questa partita.
Per chiudere, nelle
interviste del dopo partita, Mourinho ha praticamente ufficializzato la lista
"Champions" che prevede l'ingresso di Samuel, lo spostamento di Balotelli
nella lista B ( spiegate a Varriale cosa significa) e la "bocciatura" di
Crespo.
Il bello sta per arrivare!
TROPPO POCO, TROPPO TARDI
(Ma che dura la Serie A)
Scritto da|Andrea
Domenica, 01/02/2009 - h.19:00
L'occasione era ghiotta, anzi,
ghiottissima. Il Real Cagliari che tre giornate fa ci aveva fatto penare in
casa, ieri sera ha schiantato una Juve imbarazzante in difesa, dandoci cosi' l'opportunita'
di portare a nove i punti sui bianco-neri. Ma mai fare i conti senza l'oste.
Come ogni squadra che si rispetti (di medio-bassa classifica) il Toro e' venuto
a San Siro imbottito di difensori, pronto a lottare con il coltello fra i denti
per portare a casa almeno un punto contro la squadra piu' forte del Campionato.
Missione compiuta. Un primo tempo di difficile interpretazione, piu' che altro
perche' giocato da cani sia da noi che da loro, senza emozioni se non qualche
occasione sporadica per i nero-azzurri. La ripresa invece parte subito forte con
i granata che svegliano un addormentato pubblico pagante passando a sorpresa in
vantaggio con un ottima girata di testa di Rolando Bianchi. E come tradizione
vuole, dopo la botta in testa ecco che l'orgoglio meneghino interista si
risveglia: l'Inter inizia a giocare a calcio, schiacciando gli avversari,
collezionando angoli su angoli. E proprio dai tiri dalla bandierina arrivano i
maggiori pericoli per gli avversari: prima Cordoba si mangia un gol da due passi
(comunque strepitoso Sereni oggi) e poi finalmente Burdisso insacca il pallone
dell'uno pari. In tipico stile Musigno, oltre alle faccette mai assenti in
panca, ecco buttati nella mischia Figo, Quaresma e Crespo. E proprio Valdanito
va vicino al gol vittoria con un colpo di testa deviato dall'estremo difensore
torinista sul palo. I fischi sadici di noi tifosi mandano in tilt Trivela, che
ci prova, fa anche buone giocate, ma sbaglia di tutto e di piu' e forse qua un
piccolo mea culpa da parte di noi tifosi ci sta. Il finale e' un estenuante
assedio all'area granata che regge anche con un po' di fortuna (altro palo,
questa volta di Ibra) e riesce dunque a portare a casa un importantissimo punto
in chiave salvezza. La domanda viene spontanea: un punto guadagnato sulle
inseguitrici o due punti buttati per aria? La risposta si avra' solo stasera,
alla fine della trasferta dei cugini in casa degli amici laziali (fatecelo sto
favore fratelli!). Intanto si puo' solo dire che giocare solo 30 minuti su 90,
non e' un buon metodo se si vuole vincere lo Scudetto. E' il caso che Musigno&Co.
si interroghi sul perche' di questo amorfismo, togliendo il vero, ma banale uso
dell'alibi "Cazzo, vengono tutti qua a San Siro che sembra debbano giocare la
finale di Champions, diteglielo che si gioca a Roma quest'anno, non a Milano!".
Ultimo punto sulla partita, sottolineerei ancora una volta l'ottima prova di
Santon; caro Mario, guarda e impara.
Piccolo spazio direi invece che merita in generale la situazione della Serie A
2008/2009. Senza dubbio il nostro campionato non e' tra i piu' belli, anzi, ma
e' indiscutibilmente il piu' duro. L'Inter (prima in classifica da circa...mmm...3
anni di fila direi), nelle ultime 5 giornate ha pareggiato in casa col Cagliari
United, perso a Bergamo con l'Atalanta, vinto a fatica con la Samp, dominato
(era ora) col Catania e pareggiato in rimonta col Torino. La Juventus,
attualmente seconda in classifica, ha faticato col Siena e perso malamente col
real Cagliari; il Milan invece col Genoa s'e' fatto rimontare andando a
pareggiare, dimostrando non tutta questa disparita' di forza (cosa che traspare
dalla classifica);
infine la Roma nel diluvio di Reggio Calabria rimane ipnotizzata dalle parate di
Campgnolo e perde l'occasione di riportarsi in zona Champions pareggiando. Dati
alla mano vincere in Serie A oggi e' un'impresa non da tutti ed e' quindi fuori
dubbio la forza di questa Inter, che forse non incanta ma riesce in un modo o
nell'altro a fare sempre risultato. Critiche o non critiche dei media (Balotelli
oramai e' l'uomo piu' discusso dopo Obama, mentre si tace circa le richieste di
Del Piero e le panchine di Ronaldinho e Aquilani). Oggi abbiamo fatto troppo
poco e quel poco troppo tardi per poter vincere, pero' che faticaccia e'
diventato giocare in Serie A!
Andrea
P.S. Mourinho ha confermato in lista Champions la presenza di Samuel al posto di
Balotelli, spostato nella Lista B, escluso quindi (a malincuore per parole
stesse di Mourinho) Crespo, che dovra' dimostrare il suo valore in Campionato e
Coppa Italia. Per il resto nessun cambiamento.
Inter Torino 1-1
Febbraio 1, 2009
Qualche ragionamento qua e la...
- come dicevamo in un paio di articoli fa, bastano cinque minuti per capire come butta il vento; pronti e via ci abbiamo impiegato otto minuti per toccare il primo pallone. E infatti e' stata una partitaccia. E un po' ti girano per questo...
- con la Juve sconfitta in casa, se quello di oggi non era un match point poco ci mancava. Ti aspetti un'Inter che entra in campo mangiando la terra per portare a -9 la diretta inseguitrice e invece trovi una squadra che regala all'avversario 60 minuti buoni di partita. E un po' ti girano per questo...
- Inizia il secondo tempo, entra Quaresma e tutto lo stadio lo applaude pensando "un po’ di vivacita' ci voleva"; passano i minuti e Quaresma, nemmeno per sbaglio, ne combina una giusta. E tutto lo stadio lo fanculizza. E un po' ti girano per questo... (sia per il fatto che non combina una mazza che per il pubblico che dieci minuti dopo cambia idea)
- Sereni che conosci come un portiere che in tele al novantesimo minuto lo vedi puntualmente prendere caterve di goal oggi para l'impossibile. E un po' ti girano per questo…
- La prima partita dopo 7 mesi dall'inizio del raduno in cui riusciamo a tirare dei corner come Dio comanda prendiamo due pali su stacchi di testa; e un po' ti girano per questo…
- stai tornando a casa, un po' deluso e un po' incazzato, senti per radio il Mou dire "giornata positiva: prima la Juve era a -6 ora e' a -7″. E un po’ ti girano per questo...
Insomma, siamo stati un po' sfigati, siamo primi in classifica, abbiamo vinto la super coppa, siamo in semifinale di coppa Italia e in gara per la Champions, bla bla e ancora bla, ma stasera un po' mi girano.